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prof. Paolo Bosi

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Breve biografia

Paolo Bosi si è laureato in Economia e Commercio all’Università di Bologna nel 1966, ove ha iniziato la sua carriera universitaria. Nel 1975, a 32 anni, ha vinto la cattedra di Scienza delle Finanze e ha quindi insegnato alle Università di Bari, di Bologna e, infine, attratto dal gruppo di economisti che hanno dato vita alla cosiddetta “Scuola di Modena”, all’Università di Modena e Reggio Emilia. È autore di circa 120 articoli scientifici e di numerosi libri, tra cui due tra i più apprezzati e longevi manuali universitari di Scienza delle Finanze e sul sistema tributario italiano. Ha diretto dalla nascita, dal 1984 sino al 2014, l’importante rivista scientifica “Politica Economica”, edita dal Mulino. Ha ricoperto molteplici ruoli istituzionali in Ateneo: Direttore del Dipartimento di Economia politica, Direttore della Biblioteca della Facoltà di Economia e Commercio, membro del Senato accademico e del Consiglio di Amministrazione, Presidente della Commissione etica di Ateneo. Nella prima parte della sua carriera, a partire dagli anni ’70, ha fatto parte del gruppo di economisti bolognesi diretti da Nino Andreatta, che hanno contribuito allo sviluppo dei modelli macroeconometrici dell’economia italiana, nell’ambito di un progetto internazionale (Project Link) diretto dal premio Nobel Larry Klein. Nel 1974 è stato tra i fondatori di Prometeia, una delle più prestigiose società di previsione economiche in Europa, del cui comitato scientifico è tuttora membro e nel cui ambito ha preso parte a importanti progetti di ricerca, anche a livello europeo (Euromod). A partire dagli anni ’90 ha collaborato con istituzioni di governo. È stato membro della Commissione Tecnica per la Spesa Pubblica e, nel 1997, della Commissione Onofri. Da allora ha orientato i suoi interessi di ricerca sui problemi del Welfare State, contribuendo anche alla diffusione di tecniche di analisi oggi molto diffuse, i modelli di microsimulazione. Nel 2000, insieme ai suoi migliori allievi, ha fondato e presieduto, sino al momento della pensione, il Centro per l’Analisi delle Politiche Pubbliche (CAPP) di cui è ancora membro: un esempio significativo di contributo alla Terza missione dell’Università.